INTERVENTI POST-SISMA 2012

Palazzo Salimbeni, sede municipale di Nonantola (MO)

Categoria

Restauro e Interventi sull'esistente

Committente

Comune di Nonantola (MO)

Luogo

Nonantola (MO)

Tempi

In Corso

L’edificio denominato “Palazzo Salimbeni”, destinato a sede municipale, è ubicato nel Centro Storico di Nonantola, ed è caratterizzato dall’unione di alcuni corpi di fabbrica databili a differenti epoche costruttive (XI, XVI, XVIII, XIX e XX secolo), tutti sottoposti a vincolo di tutela di cui al D.Lgs 42/2004. 

L’assetto esterno del palazzo, pur debitamente ristrutturato internamente a più riprese nel secolo scorso, è rimasto sostanzialmente invariato fino ad oggi.  Nonostante le numerose modifiche effettuate nel corso del tempo per alloggiare gli uffici comunali, sono ancora ben visibili gli elementi propri dell’antica residenza nobiliare: 

        • lo scalone con ringhiera in ferro battuto che conduce al primo piano, 
        • la stanza ovale, al primo piano, dal soffitto dipinto con scene di frutta e cacciagione, originariamente sala da pranzo della famiglia, utilizzata oggi come ingresso/centralino, 
        • la Sala del Consiglio, sempre al primo piano, che conserva il pavimento originale in battuto alla veneziana, le decorazioni floreali sul soffitto e i busti marmorei di Leonardo Salimbeni e della moglie Alfonsina,
        • l’assetto ancora ben conservato delle stanze ai primo e secondo piano del corpo affacciato sulla via Marconi, distribuite da lunghi corridoi finestrati.

La torretta a pianta quadrata sul tetto del braccio occidentale del palazzo ospita l’acetaia comunale.

Il complesso ha subito danni diffusi a seguito degli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, in particolare agli impalcati, alla quasi totalità dei controsoffitti in arellato, in parte decorati, ad alcuni voltini in laterizio, a numerose murature interne di ridotto spessore, portanti e non; problematica si è rivelata, infine, la situazione nella Sala delle Colonne, uno dei bracci dell’antico chiostro monastico, costruito nell’XI secolo, rimaneggiato, parzialmente ricostruito e sopraelevato nel corso dei secoli, che ospitava il refettorio dei monaci, dove è stato riscontrato un quadro fessurativo e di dissesto diffuso sui capitelli, su alcuni degli archi superiori e in corrispondenza dell’innesto sui muri perimetrali di alcune travi, in prossimità di pregevoli affreschi romanici.

Il progetto ha affrontato gli aspetti strutturali, per dare soluzione alle criticità riscontrate, attraverso interventi per quanto più possibile di conservazione delle partiture originali, di consolidamento delle volte e dei maschi murari, mediante sistemi certificati CRM, esclusivamente a base calce e reversibili, e utilizzo di rinforzi metallici per ripristino o raggiungimento della necessaria portanza dei solai.

Per quanto riguarda gli aspetti architettonici, le soluzioni di finitura sono state individuate nel rispetto dei principi di tutela del bene e nell’ottica di sostituire materiali obsoleti ed incongrui con altri più consoni e rispettosi della tradizione. 

Il progetto ha ottenuto un finanziamento nell’ambito del Programma OOPP e Beni Culturali colpiti dal sisma 2012 della regione Emilia Romagna; i corpi di fabbrica ad Est, denominati “ex-Asilo Perla Verde” e prevalentemente destinati a biblioteca ed attività culturali, sono oggetto inoltre di un contributo da parte della regione Emilia Romagna nell’ambito del Programma d’area “Rigenerazione e rivitalizzazione dei centri storici colpiti dal sisma – attuazione dei piani organici”.

I lavori di ripristino con miglioramento sismico dell’intero complesso, appaltati in unico stralcio, sono iniziati nel marzo 2023 sotto la Direzione Lavori Generale di Arkè studio associato. Attualmente il cantiere è in corso.

L’edificio denominato “Palazzo Salimbeni”, destinato a sede municipale, è ubicato nel Centro Storico di Nonantola, ed è caratterizzato dall’unione di alcuni corpi di fabbrica databili a differenti epoche costruttive (XI, XVI, XVIII, XIX e XX secolo), tutti sottoposti a vincolo di tutela di cui al D.Lgs 42/2004. 

L’assetto esterno del palazzo, pur debitamente ristrutturato internamente a più riprese nel secolo scorso, è rimasto sostanzialmente invariato fino ad oggi. Nonostante le numerose modifiche effettuate nel corso del tempo per alloggiare gli uffici comunali, sono ancora ben visibili gli elementi propri dell’antica residenza nobiliare: 

        • lo scalone con ringhiera in ferro battuto che conduce al primo piano, 
        • la stanza ovale, al primo piano, dal soffitto dipinto con scene di frutta e cacciagione, originariamente sala da pranzo della famiglia, utilizzata oggi come ingresso/centralino, 
        • la Sala del Consiglio, sempre al primo piano, che conserva il pavimento originale in battuto alla veneziana, le decorazioni floreali sul soffitto e i busti marmorei di Leonardo Salimbeni e della moglie Alfonsina,
        • l’assetto ancora ben conservato delle stanze ai primo e secondo piano del corpo affacciato sulla via Marconi, distribuite da lunghi corridoi finestrati.

La torretta a pianta quadrata sul tetto del braccio occidentale del palazzo ospita l’acetaia comunale.

Il complesso ha subito danni diffusi a seguito degli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, in particolare agli impalcati, alla quasi totalità dei controsoffitti in arellato, in parte decorati, ad alcuni voltini in laterizio, a numerose murature interne di ridotto spessore, portanti e non; problematica si è rivelata, infine, la situazione nella Sala delle Colonne, uno dei bracci dell’antico chiostro monastico, costruito nell’XI secolo, rimaneggiato, parzialmente ricostruito e sopraelevato nel corso dei secoli, che ospitava il refettorio dei monaci, dove è stato riscontrato un quadro fessurativo e di dissesto diffuso sui capitelli, su alcuni degli archi superiori e in corrispondenza dell’innesto sui muri perimetrali di alcune travi, in prossimità di pregevoli affreschi romanici.

Il progetto ha affrontato gli aspetti strutturali, per dare soluzione alle criticità riscontrate, attraverso interventi per quanto più possibile di conservazione delle partiture originali, di consolidamento delle volte e dei maschi murari, mediante sistemi certificati CRM, esclusivamente a base calce e reversibili, e utilizzo di rinforzi metallici per ripristino o raggiungimento della necessaria portanza dei solai.

Per quanto riguarda gli aspetti architettonici, le soluzioni di finitura sono state individuate nel rispetto dei principi di tutela del bene e nell’ottica di sostituire materiali obsoleti ed incongrui con altri più consoni e rispettosi della tradizione. 

Il progetto ha ottenuto un finanziamento nell’ambito del Programma OOPP e Beni Culturali colpiti dal sisma 2012 della regione Emilia Romagna; i corpi di fabbrica ad Est, denominati “ex-Asilo Perla Verde” e prevalentemente destinati a biblioteca ed attività culturali, sono oggetto inoltre di un contributo da parte della regione Emilia Romagna nell’ambito del Programma d’area “Rigenerazione e rivitalizzazione dei centri storici colpiti dal sisma – attuazione dei piani organici”.

I lavori di ripristino con miglioramento sismico dell’intero complesso, appaltati in unico stralcio, sono iniziati nel marzo 2023 sotto la Direzione Lavori Generale di Arkè studio associato. Attualmente il cantiere è in corso.